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Toast sì, ma non con tutti i pani

30 Luglio 2025 - BLOG
Toast sì, ma non con tutti i pani

Ogni bar ha almeno due tipi di toast a disposizione (pronti o da combinare).

Se lo vuoi trasformare da commodity a prodotto distintivo, devi ragionare su tre dimensioni:

-struttura del pane,

-contenuto di umidità/grassi,

-spessore e taglio di servizio.

Da qui deriva tutto.

Un pane adatto al toast deve reggere calore diretto senza bruciare rapidamente in superficie né seccarsi al cuore. Servono mollica elastica (non gommosa), alveolatura medio-fitta (troppo fitta = panetto spugnoso, troppo aperta = farcitura che fugge), minimo residuo d’acqua libero per evitare vapore intrappolato che ammoscia. Se lavori con formaggi filanti, salse o ingredienti umidi (pomodoro, verdure grigliate condite), la fetta deve offrire “pareti” che contengano. Scelta ideale?

Il pane in cassetta tagliato a fette da 14–16 mm. Tosta uniforme, è il tuo standard di riferimento. Lo trovi qui per l’acquisto tramite e-commerce.

Se vuoi un profilo più caratterizzante, prova la ciabatta di semola che trovi qui che ti regge farciture sapide (prosciutto, formaggi stagionati, creme di verdure). Taglia più sottile (12–14 mm) perché la semola asciuga più in fretta.

Per una proposta premium e digeribile, il pane di frumento e segale che trovi qui funziona in quanto, tra l’altro, è già pretagliato: ideale per toast gourmet da prezzo superiore.

Se vuoi il gusto “rustico”, tosta a temperatura più bassa e finisci con colpo rapido ad alta temperatura solo per colore.

Dal punto di vista operativo: dove necessario se il pane non è già tagliato standardizza tu peso della fetta (lava di taglio in panificio o usa affettatrice con spessore fisso), grado di tostatura (secondi per lato o curva con grill a sensore), e sequenza di montaggio (ingredienti umidi al centro, barriere di formaggio o insalata asciutta verso il pane). Così eviti rese irregolari e lamentele (“questo è bruciato”, “questo è molle”). Se lavori ad alto volume, prepara set preassemblati refrigerati da mandare in piastra su richiesta: il pane migliore è quello che non si disfa mentre aspetta.

Non vuoi mettere le “mani in pasta”?

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