
Ciao ciao bar-punto-di-ristoro di un tempo… oggi il tuo locale è un microcosmo che accoglie target eterogenei con aspettative molto differenti.
E nella fascia oraria del pranzo, questa varietà si amplifica: impiegati, professionisti, studenti, lavoratori manuali, clienti di passaggio, turisti, pensionati. Ognuno ha tempi, gusti, abitudini e possibilità di spesa diversi. Saperli riconoscere — e soddisfare — è ciò che distingue un bar generico da uno che funziona davvero.
Sai distinguere i vari target?
Capire chi entra nel tuo locale, a che ora, cosa cerca e quanto tempo ha a disposizione è il punto di partenza per costruire un’offerta mirata. L’impiegato d’ufficio vuole mangiare in 20 minuti, leggero e senza spendere troppo. Il professionista ha spesso un occhio più attento alla qualità, può spendere di più, cerca magari opzioni healthy o gourmet. Il lavoratore in pausa cerca porzioni abbondanti, nutrienti, con un buon rapporto qualità/prezzo. Lo studente punta alla velocità e al low cost. Il turista è più curioso, meno frettoloso, ma anche più sensibile alla presentazione e alla varietà.
Tanti pezzi di puzzle che si combinano
Sei pronto ad accontentare tutti? Un menu fisso conveniente per chi ha fretta e vuole spendere poco. Un’offerta à la carte o combinata per chi cerca maggiore varietà. Alcune opzioni leggere, vegetariane o vegane, per chi è attento alla salute. Qualche proposta più abbondante, magari tradizionale, per chi cerca sazietà. Dolci e snack take away per chi non ha tempo di fermarsi, ma desidera concludere il pasto. Offrire flessibilità non significa complicare l’organizzazione, ma segmentare in modo intelligente e strategico l’offerta, così da dare risposte chiare a esigenze distinte. Lasciati ispirare dai tantissimi prodotti che trovi sulle Super Locandine attive nel mese di maggio che trovi su www.ristopiulombardia.it.
Nessuno può perdere tempo
La pausa pranzo non perdona lentezze: ogni tipologia di cliente ha una finestra molto ristretta. Chi entra nel tuo bar a mezzogiorno vuole scegliere velocemente, ricevere rapidamente il proprio piatto e tornare al lavoro senza stress. Ciò richiede non solo una buona organizzazione interna, ma anche una comunicazione visiva efficace: piatti del giorno ben esposti, etichette chiare, proposte visibili già dall’ingresso. L’obiettivo è ridurre al minimo i tempi morti nella decisione e nel servizio.
Come sei messo a cartellonistica?
Se riesci a intercettare con le parole (scritte sui cartelli, sul menu o comunicate verbalmente) i bisogni dei diversi target, crei un dialogo diretto con il cliente. Frasi come “piatto completo in 10 minuti”, “light lunch vegetariano”, “menù abbondante a prezzo fisso”, “combo con dolce e caffè” parlano in modo preciso a diverse persone. Non servono slogan generici, ma messaggi concreti che riflettano un ascolto reale dei tuoi clienti.
Menù fisso a…
Un’offerta diversificata aumenta le possibilità di intercettare bisogni diversi e, quindi, di ampliare la base dei clienti. Permette anche di alzare lo scontrino medio, se ben calibrata: un professionista che trova un’alternativa raffinata sarà disposto a spendere qualche euro in più; uno studente che trova un’opzione economica sarà fidelizzato e potrà compensare con acquisti frequenti. La segmentazione, in questo senso, non è solo una scelta etica o relazionale, ma una strategia economica precisa.